MCB

Rotary International - Distretto 2040 - Club "Parchi Alto Milanese" - 6. Ottobre 1998

Fondamenti di Neuroinformatica:
la concezione attenzionale della mente

Marco C. Bettoni
Politecnico di Basilea

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Everything perceived has the logic
of the observer perceiving it

I. Relazione

II. Discussione

III. Interpretazioni

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Riassunto

Nella  relazione qui trascritta  presento una concezione della mente, basata sul modello attenzionale di Silvio Ceccato, che di recente ha suscitato l'interesse della Neuroinformatica, una disciplina che si occupa dello studio del cervello e della mente per implementarne i principi di funzionamento in sistemi artificiali "intelligenti".

La novità della concezione qui esposta si trova nel ruolo centrale che in essa viene affidato all'attenzione, comunemente vista solo come strumento per focalizzarsi su ciò che al momento interessa. Nel modello presentato l'attenzione viene invece concepita con una funzionalità ben più ampia: essa permette alla mente di costituire e plasmare l'ordine logico e la regolarità dei nostri contenuti di pensiero.

Comunemente noi consideriamo l'ordine logico del nostro pensiero come proprietà o essenza delle cose pensate. Secondo la concezione attenzionale della mente invece esso sarebbe opera della nostra attenzione, che di conseguenza determinerebbe anche la verità dei nostri pensieri ("verità operazionale"), come nella famosa affermazione di Giambattista Vico: "verum et factum convertuntur".

Considero il rifiuto di questa concezione attenzionale della mente da parte del mondo accademico italiano (e internazionale) come un grosso errore. Infatti vedo nel suo ideatore, Silvio Ceccato, uno dei più grandi pensatori che l'Italia abbia avuto, al pari di Galilei, Volta o Marconi.

D'altra parte questo rifiuto non sorprende se si pensa che la concezione attenzionale della mente và contro il senso comune (come quando Copernico e Galilei affermarono che la Terra gira intorno al Sole) e per di più suscita in molti la paura del vuoto come conseguenza della perdita di quella "verità assoluta" che comunemente riteniamo risulti dal conoscere l'ordine logico insito nelle cose stesse e perciò uguale per tutti.

Per verificare sperimentalmente e sviluppare il modello della mente di Ceccato,  lavoro sin dal 1987 alla sua integrazione con altri modelli ad esso complemetari (e anch'essi rifiutati o travisati dalla scienza ufficiale) proposti da Ernst von Glasersfeld, Humberto Maturana, Walter Freeman, Jean Piaget e Immanuel Kant.